Effetto Mozart K448
La melodia suonata magistralmente in questo video è la Sonata per due pianoforti K448 di Wolfgang Amadeus Mozart. Se siete poco inclini alla musica classica come me, allora questa musica, per quanto piacevole, vi dirà poco o niente. Eppure, questa sonata è così particolare da essere nota per il cosiddetto “Effetto Mozart K448”.
“Effetto Mozart K448” di cosa si tratta?
Si parla di questo “effetto” dai primi anni ’90 per via di vari studi sui benefici che può offrire al cervello, che altre melodie invece non sembrano produrre [2]. Nello specifico, questi benefici riguardano persone affette da epilessia [2]. Studi dimostrano, infatti, la riduzione di scariche epilettiformi in ben l’84% dei soggetti testati [2]. Nonostante si debba ancora capire quale sia il minimo periodo di esposizione alla melodia per ottenere effetti a lungo termine, risulta sorprendente il fatto che basti ascoltare questa sonata in media per soli 30s per ottenere effetti quantomeno temporanei [2].
Come è possibile ciò?
In realtà una risposta certa a questa domanda ancora non esiste. Un’ipotesi a riguardo indica la struttura della sonata come possibile responsabile dell’”Effetto”, in particolare frequenza, temi melodici e armonia, o durata dei segmenti musicali [2]. Ulteriori studi sono anche necessari per individuare quali siano gli esatti meccanismi operanti a livello cerebrale che causano le riduzioni di scariche epilettiformi osservate.
L’“Effetto Mozart K448” e il suo effetto neuromodulatorio.
Tipicamente, la neuromodulazione consiste nell’applicazione di trattamenti elettrici o farmacologici per controllare e alterare l’attività neuronale in una zona precisa del cervello [3]. In questo caso, invece, basta la musica per farlo. Il valore neuromodulatorio della musica, dunque, risulta incredibilmente innovativo e utile come potenziale intervento non invasivo.
Effetto Mozart K448
Il valore terapeutico della musica non è però nuovo
La musicoterapia è ampiamente utilizzata, per esempio, con piccoli pazienti affetti da disturbi del neurosviluppo come i disturbi dello spettro autistico [4]. Tre approcci musicoterapici vengono solitamente utilizzati:
- l’ascolto musicale;
- la terapia musicale interattiva;
- la terapia musicale improvvisativa [4].
Ciò che queste tecniche dimostrano di promuovere sono l’attenzione, la memoria, l’imitazione motoria, e il ritmo [4]. Puntando sulla comunicazione preverbale, in questo modo, si favoriscono la comunicazione verbale e la socialità profondamente alterate nei pazienti autistici [4, 5]. Ad esempio, solitamente soggetti affetto da autismo hanno difficoltà a riconoscere le emozioni espresse da qualcun altro, non riuscendo ad entrare in empatia; a riconoscere una canzone felice da una triste o spaventosa invece non hanno alcuna difficoltà [6].
Cosa accade quindi quando ascoltiamo musica?
Quando ascoltiamo musica, nel nostro cervello si attivano i circuiti neuronali della ricompensa e le zone preposte all’elaborazione delle emozioni, i quali si attivano anche in pazienti affetti dall’autismo grazie alla musica [6]. Questo significa che il repertorio emotivo, alterato nei casi di disturbi dello spettro autistico, risulta nella norma quando esposti alla musica.
Che si tratti di musica classica o no, comunque l’effetto della musica sul nostro cervello è straordinariamente promettente.
Bibliogafia di riferimento
[1] Music, C. D. W. (2021). Mozart: Sonata for Two Pianos in D major, K. 448 | Martha Argerich and Daniel Barenboim [Video]. YouTube. https://www.youtube.com/watch?v=P6PHjy4or28&feature=youtu.be
[2] Quon, R.J., Casey, M.A., Camp, E.J. et al. Musical components important for the Mozart K448 effect in epilepsy. (2021). Sci Rep 11, 16490. https://doi.org/10.1038/s41598-021-95922-7
[3] Sofatzis, T. (n.d.). About neuromodulation. International Neuromodulation Society. https://www.neuromodulation.com/about-neuromodulation
[4] Mayer-Benarous, H., Benarous, X., Vonthron, F., & Cohen, D. (2021). Music Therapy for Children With Autistic Spectrum Disorder and/or Other Neurodevelopmental Disorders: A Systematic Review. Frontiers in psychiatry, 12, 643234. https://doi.org/10.3389/fpsyt.2021.643234
[5] Sharda, M., Tuerk, C., Chowdhury, R., Jamey, K., Foster, N., Custo-Blanch, M., Tan, M., Nadig, A., & Hyde, K. (2018). Music improves social communication and auditory-motor connectivity in children with autism. Translational psychiatry, 8(1), 231. https://doi.org/10.1038/s41398-018-0287-3
[6] Quintin E. M. (2019). Music-Evoked Reward and Emotion: Relative Strengths and Response to Intervention of People With ASD. Frontiers in neural circuits, 13, 49. https://doi.org/10.3389/fncir.2019.00049
Claudia Gualtieri
Studentessa PhD in Scienze Biologiche alla University of Maryland,
Baltimore County (UMBC)
gualtclaudia@gmail.com
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