La comunità LGBTQ+ si trova ad affrontare diverse sfide nella società. In questo articolo, approfondiremo l’intricata relazione tra l’identità LGBTQ+ e il benessere psicologico, analizzando come affrontare il maggiore stress legato all’appartenenza a una minoranza sessuale e di genere.
Cosa vuol dire LGBTQ+?
LGBTQ+ è un acronimo utilizzato per rappresentare la comunità di persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e, più in generale, altre identità di genere e orientamenti sessuali che non si identificano come donna o uomo eterosessuale, ad esempio le persone intersex, non binarie e asessuali, rappresentate dal simbolo “+”.
Secondo il rapporto OCSE Society at a Glance, il 2,7% della popolazione di ogni stato fa parte della comunità LGBTQ+. Nonostante questa percentuale sia significativa all’interno della società, gli episodi di discriminazione e stigmatizzazione sono ancora molto diffusi.
Identità di genere e orientamento sessuale
L’identità di genere e l’orientamento sessuale sono due diversi concetti espressi nella sigla LGBTQ+ che spesso vengono confusi.
L’identità di genere si riferisce alla percezione interna di essere donna, uomo, entrambi o nessuno dei due. Le persone che si identificano nel sesso assegnato alla nascita vengono definite cisgender. Se, pur nascendo con certi organi genitali, non ci si identifica in quel sesso, si può parlare invece di persone transgender, non binarie o fluide.
L’orientamento sessuale descrive eroticamente il tipo di attrazione provata da una persona. Ad esempio, è possibile provare desiderio per individui dell’altro sesso (eterosessualità), dello stesso sesso (omosessualità), di entrambi (bisessualità) oppure slegare la propria attrazione dall’identità di genere di una persona (pansessualità).
Il Minority Stress Model
Il Minority Stress Model è un quadro teorico sviluppato da Ilan H. Meyer che viene utilizzato per comprendere il disagio psicologico delle persone LGBTQ+. Questo modello suggerisce infatti che le minoranze sessuali e di genere sperimentano livelli più elevati di stress cronico rispetto alla popolazione generale a causa della discriminazione, della stigmatizzazione e delle sfide sociali associate alla loro identità sessuale o di genere.
Nel caso della comunità LGBTQ+, lo stress è legato principalmente a:
- Pregiudizi, discriminazioni e violenze basate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere;
- Percezione di rifiuto o discriminazione da parte degli altri;
- Omofobia internalizzata, che spesso porta a una perdita di autostima;
- Necessità di nascondere la propria identità e maggiore difficoltà a fare coming out.
Conseguenze del Minority Stress Model sulle persone LGBTQ+
Il Minority Stress Model influenza la salute mentale, fisica e il benessere generale delle persone LGBTQ+.
Innanzitutto, il maggiore stress può aumentare il rischio di sviluppare disturbi psicologici, tra cui depressione, ansia, disturbi alimentari, problemi di autostima, abuso di sostanze e pensieri suicidari.
Inoltre, il Minority Stress Model può influenzare la percezione di sé e l’identità individuale delle persone LGBTQ+, portandole a provare poca fiducia in sé stesse, vergogna e una maggiore internalizzazione di stereotipi negativi riguardanti la propria identità.
Le conseguenze dello stress minoritario si riflettono anche sulle relazioni interpersonali e sul benessere sociale delle persone LGBTQ+. La paura del rifiuto e della discriminazione può impedire loro di formare e mantenere legami significativi con gli altri e spingerli verso l’isolamento sociale
Come affrontare il disagio psicologico del Minority Stress Model
Per affrontare il disagio psicologico associato al Minority Stress Model, è necessario intervenire sia a livello individuale che a livello sistemico.
A livello individuale, la terapia psicologica gioca un ruolo cruciale nel mitigare gli effetti negativi dello stress. Approcci terapeutici centrati sull’empatia, la comprensione e la validazione dell’esperienza unica di ciascun individuo possono fornire un ambiente sicuro e accogliente dove ogni paziente può esplorare e affrontare le sfide legate alla propria identità LGBTQ+.
In particolare, con la terapia psicoterapia è possibile identificare e modificare i pensieri distorti e i comportamenti disfunzionali che contribuiscono al disagio psicologico. Per questo, essa risulta molto efficace per affrontare i traumi associati allo stress minoritario.
A livello sistemico, è invece importante promuovere l’uguaglianza di diritti, combattere (si, combattere!) la discriminazione e la stigmatizzazione promuovendo ambienti inclusivi e accoglienti per le persone LGBTQ+.