La Psicologia del concerto. Anche quest’anno torna l’appuntamento con lo Sziget Festival. Un evento musicale che marca i miei a questa esperienze di musica, divertimento, crescita personale, e non violenza. L’idea principale è quella di fare ascolto di buona musica, tornando a rivivere in una condizione di pace e non violenza, tutte le emozioni che la musica tira fuori.
Cos’è lo Sziget?
Negli anni il Festival è stato protagonista di una enorme evoluzione sia in numero di partecipazioni sia in valore artistico. Era il 1993 quando tutto nacque come semplice rassegna per gruppi locali contando 43.000 presenze, il festival dell’ island of freedom è arrivato ad oggi a vantare la presenza di numerosissimi artisti di livello internazionale fino ad arrivare, nel 2016 a circa 460.000 partecipanti. Ciò che emerge è solo nel 2015 per la prima volta dal 1998, quindi da quasi 20 anni, si è registrato un aumento dei ricavi provenienti dall’industria musicale rispetto all’ anno precedente. Questa evoluzione continua sembrerebbe in controtendenza e ingiustificata.
Perché così tanto successo ?
Io che ho scritto anche un libro su questo (che trovi QUI), analizzando il fenomeno de la psicologia del concerto:
A cosa possiamo attribuire il successo dello Sziget? Cosa spinge un numero di persone ogni anno sempre maggiore a recarsi a Budapest per partecipare allo Sziget Festival, che di certo non può essere considerata una meta prettamente turistica?
Una delle motivazioni va ricercata nella modalità di organizzazione del Festival. L’evento infatti ormai conta più di 60 palchi e ospita non solo musica live e DJ set, che sicuramente la fanno da protagonista. Ma anche spettacoli teatrali, danza, giochi di luce, esibizioni circensi, artisti di strada.
È un evento dunque unico nel suo genere, multimediale, multietnico, aperto ad ogni espressione artistica. Spazia a 360 gradi in ogni genere musicale dal pop, rock, elettronico all’ hip pop, metal reggae, jazz, afro, world music, folk e musica classica e con la partecipazione di artisti più interessanti e rappresentativi per ogni genere.
Il rituale psicologico
Il concerto è un momento dalle complesse valenze psicologiche e sociali oltre che strettamente musicali e culturali, ed è per questo che siamo interessati a studiare la psicologia del concerto. A questi eventi i partecipanti sperimentano una doppia identificazione a livello psicologico. Qui il senso di appartenenza si esprime sia nella condivisione con altri “simili”, sia all’ adorazione della star musicali.
Se l’esperienza della musica ascoltata abbraccia i partecipanti in tutte le loro dimensioni (corporea, emotiva, affettiva, spirituale)
il concerto ne rappresenta la messa in scena, dove si assiste alla convergenza fra la produzione dell ’artista e la fruizione del pubblico ascoltatore.
Per capire il valore psicologico di un concerto oggi e il perché della propria forza comunicativa, bisogna leggerlo come lo spazio in cui i partecipanti esprimono totalmente il loro bisogno di socialità che di fatto non trovano nella vita quotidiana. Secondo M. Stramaglia, infatti, oggi il concerto sarebbe metafora del bisogno di trascendenza di una generazione di giovani adulti in crisi di certezze (Montesano, 2017).
Una Woodstock ritrovata
La tensione emotiva propria di un evento sociale quale lo Sziget deriva dal fatto che il festival presenta codici di comportamento propri di un raduno rock. La scelta intenzionale di pagare un biglietto che da un costo-valore all’evento, il gradimento del pubblico dopo le esecuzioni o la scelta di un tempo extra da vivere che esuli dalla routine quotidiana come gli spazi e le aree lontane dai palchi.
Come molti concerti gli eventi dello Sziget sono uno spettacolo che ricalca fedelmente nelle loro parti, tutti i momenti di una celebrazione eucaristica solenne. L’alchimia di diversi elementi fa in modo che fra l’artista e il pubblico si crei una relazione di incontro fra sacro e profano, un evento unico nel suo genere. La dimensione del rito infatti, è uno spazio a cui l’uomo per sua natura è abituato, a cui è legato e attraverso cui esprime il proprio desiderio di vicinanza con un altro suo simile.
Le notti magiche allo Sziget
A Budapest si possono rivivere tutti i momenti tipici di concerti di un certo livello, che sono emotivamente coinvolgenti e forti. Anche per me è stato così. Uno degli elementi da analizzare, per capire la psicologia del concerto è quello dello spazio dove la scelta del luogo è forse la parte più istituzionalizzata di un concerto. La conseguenza della decisione di dove avverrà il concerto, ricadrà su un certo numero di partecipanti piuttosto che un altro, con conseguente livello di gradimento da parte dei propri fans.
Allo Sziget la dimensione spazio è molto ben curata per vivere in maniera piena l’adorazione del proprio idolo musicale. Non manca la dimensione della ritualità è il momento in cui si crea un legame tra i fans e l’artista, e ad ogni appuntamento è necessario che tale cordone ombelicale si rinforzi sempre di più.
Allo Sziget si fa molta attenzione anche alla dimensione del tempo, tipica di tutti i raduni musicali di massa.
Gli eventi del festival sono tutti caratterizzati dalla dimensione:
- dell’attesa (dove prima di accedere all’area dedicata allo show si crea collettività fra chi è li presente per adorare lo stesso dio),
- quello del pellegrinaggio (che vede muovere centinaia di pellegrini verso la terra promessa: l’ island of freedom),
- quello della celebrazione del rito musicale (dove finalmente l’artista appare e si celebra il sacrificio in pasto ai fans)
- e infine quello del ritorno (la fine di un’esperienza che non tornerà mai più: la “risurrezione” ha reso i fans protagonisti di un miracolo avvenuto fra il cielo e la terra. Tutto è compiuto per tornare alla normalità della vita quotidiana).
Per approfondire il legame tra concerto e psicologia
Avrei voluto raccontarvi di più, ma c’è poco da raccontare e molto più da vivere. L’articolo prende spunto da alcuni argomenti presenti nel mio libro “La Psicologia del Rock. Crescere con la musica in adolescenza” dove trovate tante altre curiosità sulla psicologia dei concerti. Trovi altre informazioni sul libro nella sezione di questo sito QUI
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