Un evento stressante, come un lutto o una violenza psicofisica, può scatenare una notevole alterazione dell’umore, definita clinicamente come depressione reattiva. In questo articolo, vediamo insieme i principali sintomi di questo disturbo e le strategie più efficaci per curarlo.
Cos’è la depressione reattiva
La depressione reattiva, nota anche come depressione situazionale, è una delle principali tipologie di disturbi dell’adattamento e depressivi.
A differenza della depressione maggiore, che non è riconducibile a una singola causa, la depressione reattiva è provocata da un lutto, una separazione, un abuso, la perdita del lavoro, gravi problemi di salute o altri eventi traumatici o stressanti emersi nella vita di una persona.
La depressione reattiva di solito si evidenzia lungo un periodo di più mesi e si riscontra più spesso nelle donne. Nei maschi invece si sviluppa soprattutto quando l’evento traumatico riguarda la sfera professionale.
Diagnosi della depressione reattiva
Secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), la diagnosi della depressione reattiva avviene quando:
- il paziente presenta sintomi emotivi o comportamentali riconducibili alla depressione entro tre mesi da un evento stressante;
- il paziente prova più stress del normale dopo tale evento e ciò impatta negativamente la sua qualità di vita, in particolare le relazioni interpersonali e la sua produttività a lavoro o a scuola;
- il paziente non presenta un altro disturbo mentale che possa spiegare i sintomi emersi;
- nel caso in cui l’evento stressante sia la morte di una persona cara, i sintomi risultano essere eccessivi rispetto al normale processo di elaborazione di un lutto.
Sintomi della depressione reattiva
La depressione reattiva è caratterizzata dagli stessi sintomi emotivi, cognitivi e fisici tipici della depressione maggiore, quali:
- tristezza persistente,
- senso di vuoto,
- sentirsi sopraffatti,
- perdita di interesse o piacere nelle attività quotidiane,
- senso di colpa,
- preoccupazione o ansia costante,
- irritabilità,
- isolamento sociale
- problemi di concentrazione,
- problemi di memoria,
- pensiero rallentato,
- ruminazione,
- difficoltà nel prendere decisioni,
- affaticamento e mancanza di energia,
- difficoltà a dormire,
- disinteresse per il cibo,
- calo del desiderio sessuale,
- sintomi psicosomatici come l’emicrania o dolori allo stomaco,
- pensieri o tentativi di suicidio.
Nel caso della depressione reattiva, i sintomi si dovrebbero “risolvere” con il superamento della situazione scatenante. Tuttavia, se non viene curato in tempo, il disturbo può tramutarsi in una condizione persistente come la depressione maggiore.
Come curare la depressione reattiva
Eventuali forme di autocura per ridurre la propria sofferenza emotiva, come il consumo di alcool, sostanze stupefacenti o farmaci ansiolitici auto prescritti, non fanno altro che peggiorare la condizione del paziente, dunque vanno assolutamente evitate.
Se si sospetta di soffrire di depressione reattiva o che un proprio caro ne soffra, è importante cercare aiuto il prima possibile da un professionista qualificato (come uno psicoterapeuta), che possa suggerire il trattamento migliore per il disturbo in base alle caratteristiche della personalità del paziente e ai sintomi che presenta.
Per la cura della depressione reattiva che, come abbiamo visto, di solito è transitoria, di norma è sufficiente affidarsi alla psicoterapia piuttosto che a un approccio esclusivamente di tipo farmacologico.
Infatti, se da una parte farmaci ansiolitici e antidepressivi possono dare un sollievo momentaneo ai sintomi della depressione e possono risultare un valido alleato nelle situazioni in cui vengono prescritte dal medico specialista, con la psicoterapia è possibile andare a identificare e modificare gli schemi di pensiero dannosi e superare la condizione di trauma alla base del disturbo.
Inoltre, per curare la depressione reattiva, è consigliabile apportare dei cambiamenti al proprio stile di vita:
- fare regolarmente esercizio fisico;
- stabilire una routine di sonno sana;
- imparare tecniche di rilassamento;
- cercare di comunicare le proprie emozioni alle persone vicine;
- seguire una dieta equilibrata;
- rafforzare la propria rete sociale.