Quello dell’ inconscio collettivo è un tema curioso. Il Festival di Sanremo non è solo infatti un evento musicale, ma un fenomeno culturale che ogni anno si radica nell’identità collettiva degli italiani. Attraverso le canzoni, si manifesta qualcosa di più profondo della semplice competizione artistica: un dialogo tra la coscienza individuale e l’evento stesso. Questo legame tra musica e psiche collettiva affonda le radici nella teoria degli archetipi junghiani, che spiegano come determinati simboli ed emozioni siano condivisi da tutta l’umanità, nel nostro caso specifico facciamo riferimento solo all’Italia, non esageriamo !
Sanremo e l’inconscio collettivo: la teoria di Jung
Carl Gustav Jung, psichiatra e fondatore della psicologia analitica, introdusse il concetto di inconscio collettivo per descrivere quella parte della psiche umana condivisa da tutti gli individui, indipendente dall’esperienza personale. Secondo Jung, infatti, l’inconscio collettivo è costituito da archetipi, ovvero simboli universali che emergono nelle mitologie, nei sogni e, in modo significativo, nelle opere artistiche e musicali.
Sanremo e l’Inconscio Collettivo si intersecano proprio attraverso questi archetipi: l’eroe (quanto artisti hanno compiuto gesti passati alla storia come più o meno “eroici”), l’amante, il viaggio interiore, il dolore e la rinascita (anche questi temi assai utilizzati). Questi argomenti ricorrenti nelle canzoni sanremesi risuonano in ognuno di noi, creando un ponte tra l’esperienza personale e la memoria collettiva di ciascuno di noi, piccoli o grandi che siamo. Diversa, a tal proposito, è la letteratura presente che tratta ed ha trattato il tema dell’inconscio collettivo legato alle nostre storie.

Sanremo e l’inconscio collettivo: le canzoni che hanno toccato corde importanti
Ogni edizione del Festival porta con sé brani che restano impressi nella memoria collettiva e diventano veri e propri specchi emotivi della società (p.s. ci sono canzoni che sono rimaste impresse anche per il proprio immaginario negativo)
Vediamo alcuni esempi emblematici:
- “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini (1989) evoca il tema archetipico della solitudine e della ricerca di autenticità in un mondo caotico.
- “Uomini soli” dei Pooh (1990) riflette il senso di alienazione e la ricerca di connessione, un tema centrale nell’inconscio collettivo.
- “Fai rumore” di Diodato (2020), esplosa nel periodo della pandemia, ha incarnato il bisogno umano di comunicazione e contatto, stimolando una risposta emotiva unanime.
Questi brani, come molte altre canzoni sanremesi, fungono da catalizzatori emotivi che portano alla luce dinamiche inconsce profonde legate al senso di comunità che richiamano. A quanti viene in mente il periodo pandemico associato alla canzone di Diodato?
Musica e testo: porte d’accesso all’inconscio collettivo
Le canzoni più memorabili di Sanremo funzionano come strumenti per accedere all’inconscio collettivo. Le melodie e i ritmi armoniosi facilitano una connessione emotiva immediata, mentre i testi, spesso carichi di simbolismi, attivano immagini archetipiche dentro di noi.
Un brano malinconico può evocare il dolore della perdita, mentre un brano celebrativo può risvegliare l’archetipo della rinascita. In questo modo, Sanremo e l’Inconscio Collettivo si fondono, offrendo una chiave di lettura per comprendere il nostro vissuto emotivo attraverso la musica.
La musica come catalizzatore
La musica ha un enorme potere terapeutico e il Festival di Sanremo diventa un momento di espressione collettiva. Le canzoni sanremesi non solo raccontano storie personali, ma danno voce a sentimenti universali, offrendo uno spazio sicuro per l’elaborazione emotiva.

Attraverso l’ascolto e la partecipazione emotiva, il pubblico si identifica nei testi e nelle melodie, sperimentando un senso di appartenenza e comprensione reciproca. Sanremo e l’Inconscio Collettivo diventano così due facce della stessa medaglia: la prima è il palcoscenico, la seconda è la dimensione profonda della psiche collettiva.
Sanremo siamo noi
Ogni anno, Sanremo ci offre molto più di una semplice gara musicale: è un viaggio attraverso le emozioni, i simboli e le esperienze che ci uniscono come esseri umani.
Sanremo e l’Inconscio Collettivo si incontrano in un rituale mediatico che, seppur commerciale, continua a svolgere una funzione psicologica profonda. La prossima volta che ascolteremo una canzone sanremese, forse ci chiederemo non solo “Mi piace questa canzone?”, ma “Quale parte di me sta risvegliando?”. Chissà!